Un viaggio che è tradizione.
Un appuntamento che con piacere inseriamo ogni anno nel nostro
calendario fitto di appuntamenti. Un percorso caratterizzato da costanti
rettilinei di km e km, da Cordignano (Tv) a Jesolo dove ... 71 km tutto
d'un fiato. O quasi :-)
Storie, immagini ed emozioni di una vita passata su 2 piedi.
sabato 2 maggio 2015
venerdì 24 aprile 2015
Ecomaratona del Collio 2015
Cormons o per meglio dire "Cuormons" perché da queste parti le cose si
fanno con il cuore. Fulcro della manifestazione un centro storico come
quelli di una volta, un luogo d'incontro per grandi e piccini dove le
tradizioni e il senso di appartenenza alla propria terra sono quelle di
un tempo. Qui sventola l'aquila friulana ... e non si discute. Come è
giusto che sia.
Sarà che la tranquillità regna sovrana, il verde è il colore predominante e la gente del posto ti fa sentire un'ospite d'onore, ma noi nel Collio ci sentiamo a casa nostra. L'Ecomaratona del Collio però non parla solo friulano. La Slovenia è a due passi (nel vero senso della parola) e una visita su due piedi ci sta tutta. Superato il confine di Stato, l'orologio ferma le sue lancette e il tempo viene scandito dal cinguettio degli uccelli che festosamente popolano le campagne. Colline a perdita d'occhio, vigne fino all'orizzonte e noi piccoli esseri esterrefatti davanti a tanta bellezza. I nostri passi si dirigono verso il traguardo ed è quasi un peccato lasciare tutto questo alle spalle. Come nelle migliori delle storie, c'è anche qui il lieto fine perché noi al Collio ci ritorneremo. Eccome se ci ritorneremo: 04 ottobre 2015 Maratona Citta' del Vino - Prepotto (Ud)
P.s E se anche a voi piace un mix di cordialità, gentilezza, competenza in un ambiente famigliare Michele Menotti e tutto il suo staff ve lo offrirà su un piatto d'argento. Grazie ragazzi!!!
Sarà che la tranquillità regna sovrana, il verde è il colore predominante e la gente del posto ti fa sentire un'ospite d'onore, ma noi nel Collio ci sentiamo a casa nostra. L'Ecomaratona del Collio però non parla solo friulano. La Slovenia è a due passi (nel vero senso della parola) e una visita su due piedi ci sta tutta. Superato il confine di Stato, l'orologio ferma le sue lancette e il tempo viene scandito dal cinguettio degli uccelli che festosamente popolano le campagne. Colline a perdita d'occhio, vigne fino all'orizzonte e noi piccoli esseri esterrefatti davanti a tanta bellezza. I nostri passi si dirigono verso il traguardo ed è quasi un peccato lasciare tutto questo alle spalle. Come nelle migliori delle storie, c'è anche qui il lieto fine perché noi al Collio ci ritorneremo. Eccome se ci ritorneremo: 04 ottobre 2015 Maratona Citta' del Vino - Prepotto (Ud)
P.s E se anche a voi piace un mix di cordialità, gentilezza, competenza in un ambiente famigliare Michele Menotti e tutto il suo staff ve lo offrirà su un piatto d'argento. Grazie ragazzi!!!
venerdì 17 aprile 2015
giovedì 16 aprile 2015
martedì 14 aprile 2015
Traversata dei Colli Euganei 2015
Non serve poi pensar su tanto per capire perché Francesco Petrarca , dopo aver girovagato per mezza Europa, non si volle spostare da Arqua' (Pd) e dai Colli Euganei.
Colline incantate tra frutteti in fiore, sentieri e carrareccie che
sembrano dipinte su tela. Poi negli anni "il paese è piccolo e la gente
mormora" e nasce la Traversata dei Colli Euganei che ripercorre l'omonima Alta Via. Non so a chi sia venuta questa
brillante idea, cmq se lo conoscete fategli i complimenti da parte mia :-) perché questa è veramente una gran bella storia.
mercoledì 8 aprile 2015
GLORY TRAIL 2015
Ricordando il passato,
guardando al futuro.
08 agosto 2015,
GLORY TRAIL
- iscrizioni aperte -
http://www.glorytrail.it/
guardando al futuro.
08 agosto 2015,
GLORY TRAIL
- iscrizioni aperte -
http://www.glorytrail.it/
domenica 5 aprile 2015
Maratona del Giovedi Santo 2015
Come da tradizione ritorna il nostro annuale appuntamento con la "Maratona del Giovedì Santo". Una corsa in compagnia di 42km
(minimo) dove ogni anno il percorso si rinnova e l'unico comune
denominatore è il massimo divertimento. Giunta alla 6^ edizione, per
questa volta abbiamo deciso di pianificare un percorso in linea con
partenza da Cordignano (TV) e arrivo a Puos D'Alpago (BL) dai nostri
amici di Sport Vuerich che non hanno rinunciato a prepararci un ristoro finale da favola. Tra la partenza e l'arrivo però c'è il viaggio ,
e non c'è passaggio più affascinante che la magica e inconfondibile
Foresta del Cansiglio in un giorno infrasettimanale. Qui regna sovrano
il silenzio e la tranquillità e noi siamo semplici spettatori di un
meraviglioso spettacolo della natura.
https://youtu.be/xD6D5gZz7Yc
https://youtu.be/xD6D5gZz7Yc
martedì 31 marzo 2015
Quella Storia di ordinaria follia
Correva il lontano 29 dicembre 2006 e insieme a Ivan sono in treno diretto a Vienna per partecipare alla "24h SanSilvesterLauf". Una trasferta organizzata in quattro e quattr'otto da " due menti malate " come le nostre. Ricordo i boschi innevati in transito a Tarvisio in un paesaggio surreale e le tavolette di cioccolata che mangiavo per ammazzare il tempo. Ogni tanto leggevo ( non sembra, ma sono un tipo acculturato ) qualche pagina di UltraMarathon Man di Dean Karnazes. Questo tipo di lettura non è cultura generale? Ops .... ho dimenticato a casa il " volume 14 di architettura gotica post rinascimento " ... fermatemi che parto per la tangente !!! Chi l'avrebbe mai detto che davanti a me stava nascendo una stella?
Cmq tra una cazzata e l'altra, arriviamo in serata alla stazione centrale della capitale austriaca e iniziamo
la ricerca del nostro ostello dove passare la notte. Mettiamo piede in strada e un magrebino sotto l'effetto delle feste preCapodanno in retromarcia investe Ivan. Ma sacramento! Iniziamo bene. Una gran botta ma sembra che non ci sia niente di rotto. Nè il ginocchio nè il paraurti dell'utilitaria. Girovaghiamo a piedi fino a tardi e finalmente arriviamo sotto ad un tetto. Ci assegnano una camera con due letti singoli che in origine doveva esser stata una singola e basta. Infatti i due letti ci stanno a malapena e gli spostamenti sono limitati al minimo. Ma va bene così. Siamo talmente stanchi che 3 - 2 - 1 ... dormiamo come dei ghiri. Vi svelo un segreto. Ivan si addormenta dopo 4 secondi che ha chiuso occhio. Io dopo 10.
Il giorno successivo è " il grande giorno ". Passiamo la giornata da veri turisti con visite a musei e mostre d'arte antica. E voi ci credete? Passiamo la giornata tra un supermercato e l'altro, tra cioccolato ( Ivan è allergico al cioccolato quindi è una sfida impari ) e alimenti vari finché arriva mezzanotte. Si, perché la 24 ore partiva proprio alle 00.00 del 30 dicembre per concludersi alle 00.00 di Capodanno, proprio allo scoccare del nuovo anno. Teatro di questa pazzia un circuito di circa 2 km all'interno di un parco ( ben frequentato da barboni, tossici e spacciatori ) non lontano dal centro città'. Il campo base era invece un hotel a 5 stelle situato sul percorso dove ci avevano riservato il guardaroba ( che per noi era diventato spogliatoio, dormitorio .... ) sotto lo sguardo schifato, curioso e sconvolto di signori milionari di mezza eta' in versione gran gala'. Eravamo veramente uno spettacolo! Ah dimenticavo. Iscritti 10 atleti. Partenti 6 perché 4 provenienti dall'Ucraina avevano avuto problemi con i visti e così impossibilitati a lasciare il loro paese. Il regista di questa avventura un vero e proprio personaggio con una panza tanta, con capello lungo biondo platino con tuta ginnica bianca e rossa che aveva pure in programma di fare il giro del mondo a piedi. Dubito che sia anche solo partito. Allo scoccare della mezzanotte, partiamo per la nostra avventura con tanto di giapponese con l'immancabile
macchina fotografica ad immortalare il momento. Cosa pagherei per avere quella foto. Prima di partire Ivan, essendo al debutto, mi chiede un consiglio su come affrontare questi lunghi 1.440 minuti. " Corri e poi quando sei stanco cammina " gli rispondo. In testa parte subito un polacco che cerca di fare selezione. Ben presto però capisce che non è la sua giornata fortunata e così si arrende allo strapotere di chi, qualche anno dopo, diventerà il più forte ultramaratoneta del mondo che del mio consiglio aveva preso per buono solo la prima parte. Corri e basta! I giri sono conteggiati da un tipo poco affidabile seduto al posto di guida di un Ducato con tanto di block notes e armato di penna che mette una crocetta ad ogni passaggio. Questa era tecnologia allo stato puro. Altro che chip TDS, tappeti e intermedi. Il furgone era con il motore acceso e riscaldamento al massimo per non morire ibernato vista la temperatura ben sotto allo zero termico. Peccato che dopo un paio d'ore il malcapitato si sia addormentato con la testa appoggiata al volante e molti giri siano andati a finire nel dimenticatoio del mondo dei sogni. Non tanto i miei ( visto che mi fermavo ad ogni giro e lo svegliavo ) bensì quelli di Ivan che snocciolava con una facilità impressionante. In corrispondenza del Ducato, c'era anche il ristoro fornito solamente di un pentolone pieno di gulasch che dopo circa 1h si è ghiacciato con il sugo incorporato. Passo' la notte, arrivò il giorno seguente e ritorno' ancora notte e a 3 ore dal termine .... Ivan volava ancora e per evitare un cane a passeggio con il suo padrone fu costretto ad andare a sbattere addosso ad una panchina e fermarsi così dopo 21 ore di gloriosa cavalcata. Aveva un vantaggio così ampio che il secondo non riuscirà a raggiungerlo nemmeno correndo fino all'ultimo minuto. Pensate che il nostro eroe percorse 209 km in 21 ore e all'appello mancavano sicuramente molti km
che il " controllore dormiglione " aveva perso per strada. A mio modesto parere questo suo risultato è stato, insieme ad altre innumerevoli imprese che ha fatto in seguito, una delle prestazioni più incredibili e strabilianti della sua carriera. Ivan conquisto' il primo posto e si aggiudico' un trofeo che consisteva in un gatto di ceramica con un collo lungo mezzo metro. Io invece, con i miei 160 km circa, conquistai la quinta posizione e un Buddha con una panza grossa quasi quanto quella dell'organizzatore.
Alla fine della storia, vi dico che sono orgoglioso di essere stato presente " alla nascita di un campione " e aver vissuto di persona questa magnifica avventura che sicuramente non dimenticheremo
mai, ne io ne Ivan.
Ps Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti, sono semplicemente sacrosanta verità :-)
Unesco Cities Marathon 2015
" Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai per una selva oscura, che la diritta via era smarrita"
Quel giorno Dante non si trovava sicuramente alla Cities Unesco Marathon perché tra due Patrimoni dell'Umanita' come Cividale del Friuli e Aquileia si trova una perla dell'architettura militare veneziana: Palmanova, la città a forma di stella a nove punte. In questa edizione, grazie all'invito di Ivan Cudin abbiamo avuto il piacere di fare da "traghettatori" per chi aveva l'obiettivo delle 4h (quatri in gergo autoctono) e per quel che ci era possibile aiutarli nel loro intento. È così abbiamo fatto. 3h58' e qualche decina di secondi riuscendo ad abbattere anche qualche personal best ed incoronare così una giornata già perfetta
P.s ... e che dire della gioventù bruciata impegnata a chiudere in bellezza un rave party alla periferia di Manzano? Una ragazzina stava perfino vedendo la Madonna confondendo Manzano con Castelmonte.
Il mondo è bello perché è vario :-)
Quel giorno Dante non si trovava sicuramente alla Cities Unesco Marathon perché tra due Patrimoni dell'Umanita' come Cividale del Friuli e Aquileia si trova una perla dell'architettura militare veneziana: Palmanova, la città a forma di stella a nove punte. In questa edizione, grazie all'invito di Ivan Cudin abbiamo avuto il piacere di fare da "traghettatori" per chi aveva l'obiettivo delle 4h (quatri in gergo autoctono) e per quel che ci era possibile aiutarli nel loro intento. È così abbiamo fatto. 3h58' e qualche decina di secondi riuscendo ad abbattere anche qualche personal best ed incoronare così una giornata già perfetta
P.s ... e che dire della gioventù bruciata impegnata a chiudere in bellezza un rave party alla periferia di Manzano? Una ragazzina stava perfino vedendo la Madonna confondendo Manzano con Castelmonte.
Il mondo è bello perché è vario :-)
sabato 28 marzo 2015
Una DueRocche vista dai miei occhi.
Strane le coincidenze della vita.
Un'insieme di episodi che messi tutti insieme costituiscono la nostra storia. Erano gli anni intorno al 2004 e il destino mi portò a conoscere una delle zone più affascinanti e storiche della nostra Italia. Asolo, Cornuda e il Monte Grappa. Ci passai qualche anno, macinai qualche migliaio di km su quelle tratte e ammirai più di qualche volta l'orizzonte da San Giorgio dopo aver suonato la campana posta in vetta. A quei tempi l'ultra era una chimera e ci si "accontentava" di correre la DueRocche in versione 21 km. Già a quei tempi (... e anche prima) era un must della corsa del nord-est e un podista doveva obbligatoriamente avere nel suo palmarest questa manifestazione. Il percorso, con partenza e arrivo da Cornuda (Tv), si snodava interamente nel sottobosco dei Colli Asolani con risalita finale alla Rocca del paese trevigiano. In quegli anni la Rocca di Asolo non veniva interessata dal passaggio delle migliaia di partecipanti e dentro di me sentivo che questo stupendo appuntamento era come un'opera d'arte incompiuta. Gli anni passarono e la vita fece il suo corso finché un bel giorno vidi una nuova proposta per gli amanti delle lunghe corse in natura; DueRocche Trail 48 km. A distanza di tempo era ora di ritornare a calpestare quei sentieri che nel bene e nel male, come tutte le esperienze della vita, mi hanno aiutato a crescere nel corpo e nella mente guardando con occhi diversi il futuro senza dimenticare il passato.
Una voce roca prestata al vento echeggiava come una sorta di richiamo di belle bestie da corsa.
Era il 2014 e per la Due Rocche era nuova vita.
Un'insieme di episodi che messi tutti insieme costituiscono la nostra storia. Erano gli anni intorno al 2004 e il destino mi portò a conoscere una delle zone più affascinanti e storiche della nostra Italia. Asolo, Cornuda e il Monte Grappa. Ci passai qualche anno, macinai qualche migliaio di km su quelle tratte e ammirai più di qualche volta l'orizzonte da San Giorgio dopo aver suonato la campana posta in vetta. A quei tempi l'ultra era una chimera e ci si "accontentava" di correre la DueRocche in versione 21 km. Già a quei tempi (... e anche prima) era un must della corsa del nord-est e un podista doveva obbligatoriamente avere nel suo palmarest questa manifestazione. Il percorso, con partenza e arrivo da Cornuda (Tv), si snodava interamente nel sottobosco dei Colli Asolani con risalita finale alla Rocca del paese trevigiano. In quegli anni la Rocca di Asolo non veniva interessata dal passaggio delle migliaia di partecipanti e dentro di me sentivo che questo stupendo appuntamento era come un'opera d'arte incompiuta. Gli anni passarono e la vita fece il suo corso finché un bel giorno vidi una nuova proposta per gli amanti delle lunghe corse in natura; DueRocche Trail 48 km. A distanza di tempo era ora di ritornare a calpestare quei sentieri che nel bene e nel male, come tutte le esperienze della vita, mi hanno aiutato a crescere nel corpo e nella mente guardando con occhi diversi il futuro senza dimenticare il passato.
Una voce roca prestata al vento echeggiava come una sorta di richiamo di belle bestie da corsa.
Era il 2014 e per la Due Rocche era nuova vita.
giovedì 26 marzo 2015
In collaborazione con Asics , palestra JoybClub di San Vendemiano (Tv) e Sportway Conegliano ...
sabato 16 maggio 2015 dalle ore 14.00 maratona sul tapis roulant per vedere la corsa da un'altra prospettiva :-)
https://www.youtube.com/watch?v=Ejg_skZ2ajY
sabato 16 maggio 2015 dalle ore 14.00 maratona sul tapis roulant per vedere la corsa da un'altra prospettiva :-)
https://www.youtube.com/watch?v=Ejg_skZ2ajY
martedì 24 marzo 2015
Ultimo Cross di inizio stagione 2015
Ennesimo appuntamento sul fango per questa stagione di Cross Country in quel di Carità di Villorba (Tv) all'insegna del vento e della
pioggia in un acquitrino dove poter far galleggiare la nostra fatica. O
per meglio dire ... farla affondare. Un percorso tortuoso (anche
troppo!!!) dove era d'obbligo rilanciare costantemente l'andatura. 4.200
metri tutti d'un fiato.
lunedì 23 marzo 2015
Serate uniche ...
Esiste
uno sport chiamato corsa che se condiviso con persone intelligenti
rende tutto straordinariamente eccezionale. Persone con abitudini,
tradizioni e stili di vita diversi. Lavori diversi. Che ad un certo
punto della giornata mettono "il vestito della festa" e tutto prende
forma. Persone con un cuore grande con in comune un'incontrollabile
passione di faticare. Grazie Ragazzi !!!
La Vittoriosa
E questa volta Cesco e Valeruz si sono inventati "La Vittoriosa" ovvero la maratonina di Vittorio Veneto in versione extra large e combattere così anche il
caroPetrolio. Ore 08.00 partenza da casa e trasferimento di una decina
di km fino alla partenza ufficiale dove il buon Alex Gewronazzo
specificava a tutti i presenti che "Quella che cade non è pioggia, e'
Gloria". E via si parte. Primi 5000 metri di buona lena al gancio con le
lepri di 1h20m, poi ho fatto un breve
esame di coscienza e ho preferito tirare i remi in barca se volevo
portare a casa la pelle. E si, perché dopo aver tagliato il traguardo di
gara mancavano altri 10 km circa per ritornare all'ovile in compagnia dell'immenso Giovanni Iommi con 42 km
in saccoccia. È così mettiamo in archivio un'altra di quelle esperienze
podistiche come piacciono a noi e che ricorderemo sempre con piacere
allegandoci qualche sana risata.
sabato 21 marzo 2015
venerdì 20 marzo 2015
La distanza della Regina
Fin dal 1896 e’ la gara più attesa. Oggi è il sogno nel cassetto di ogni
podista. Corri la prima e negli ultimi km maledici quella volta che sei
partito. Tagli il traguardo “in avanzato stato di decomposizione”,
passano alcuni minuti ed è fatta!!! Stai già pensando alla prossima. È
già. È successo a tutti così. Anche a me in quel lontano settembre 1999 a
Cortina.
Sono passati tanti anni, tanta acqua sotto i ponti e tanta strada sotto alle mie suole. Il fascino per la distanza della regina rimane indiscutibile. Il giusto compromesso tra fatica, “sofferenza” e soddisfazione allo stato puro. Complimenti a chi è riuscito a raggiungere il proprio obiettivo, onore e rispetto anche a chi ha trovato qualche ostacolo insormontabile sul proprio percorso. La maratona ci aspetta ancora, che siate vincitori o vinti.
The Show Must Go On.
Sono passati tanti anni, tanta acqua sotto i ponti e tanta strada sotto alle mie suole. Il fascino per la distanza della regina rimane indiscutibile. Il giusto compromesso tra fatica, “sofferenza” e soddisfazione allo stato puro. Complimenti a chi è riuscito a raggiungere il proprio obiettivo, onore e rispetto anche a chi ha trovato qualche ostacolo insormontabile sul proprio percorso. La maratona ci aspetta ancora, che siate vincitori o vinti.
The Show Must Go On.
martedì 17 marzo 2015
Uno sguardo al passato.
Ci sono giorni in cui mi piace fermarmi e guardarmi indietro e pensare
al tempo che è passato. Guardare lontano all'orizzonte di una vita
passata di corsa e rivedere le persone che ho avuto il piacere e l'onore
di conoscere ai miei inizi quando la parola trail nemmeno esisteva e le
ultramaratone in Italia si contavano sulle dita di una mano. Mi stavo
preparando ad entrare in punta di piedi in questo particolare mondo dove
c'erano loro, i veri pionieri delle corse senza fine. Nella
mia personale "bacheca" erano in 3. Lucio Bazzana, Vincenzo Tarascio e
Antonio Mazzeo. Li vedevo lassù in alto come dei miti irraggiungibili.
In qualche modo mi sarebbe piaciuto diventare un giorno come loro,
assaporare quelle stesse emozioni e sensazioni che solo queste distanze
possono regalarti. Nel mio piccolo qualcosa ho fatto e tutto questo è
stato anche grazie a loro. Strada facendo ho modellato a modo mio questa
vita "con l'aria sulla faccia" dove l'obiettivo primario è sempre stato
il massimo divertimento pensando sempre meno a cronometri e tempi che
sono solo numeri e niente più.
La storia di noi stessi viene scritta attraverso le emozioni ... indelebili ricordi di una vita passata sul ciglio di una strada senza fine.
La storia di noi stessi viene scritta attraverso le emozioni ... indelebili ricordi di una vita passata sul ciglio di una strada senza fine.
Dove il viaggio ebbe inizio ...
Era una fredda serata invernale e la mia mente pensava a mettere le basi
alla prossima "sfida personale". Per faticare ho bisogno di stimoli e
obiettivi da rincorrere. I km dovevano continuare ad essere il mio pane
quotidiano e così ho fatto. L'obiettivo che mi sono prefissato è un
traguardo lontano e impegnativo ma non per questo impossibile da
raggiungere. Percorrere 10.000 km a piedi senza mai un giorno di riposo.
Il viaggio è iniziato il 01 gennaio 2015 e ormai tutto questo
è diventato una sana abitudine quotidiana che a oggi, dopo 67 giorni,
mi ha portato a percorrere i miei primi 1000 km. Non so dire quando
finirà questa esperienza, lascerò che il tempo e i km facciano il suo
corso e andiamo avanti un giorno alla volta, passo dopo passo aspettando
quello che questa nuova avventura vorrà regalarmi. Ci sarà il sole, la
pioggia, il vento, la neve, la grandine, il caldo e il freddo. Ci sarà
anche la compagnia e la solitudine. Quella stessa solitudine a cui non
potrei mai rinunciare. Come in passato, nel presente e sicuramente anche
in futuro. Sto bene con i miei simili come sto bene da solo con il
rintocco dei miei passi a fare da colonna sonora.
E che il viaggio continui senza vincitori ne vinti ma con un pieno insuperabile di emozioni.
E che il viaggio continui senza vincitori ne vinti ma con un pieno insuperabile di emozioni.
Non a caso si chiama "mezza" ...
Ho sempre pensato che la mezza maratona sia una distanza che non
accontenta nessuno. Troppo lunga per i velocisti, troppo corta per i
fondisti. Allo stesso tempo, se corsa
con i giusti ritmi, utile per tutti. I top runner la preparano in un
mese, con 150 km a settimana e dopo l'arrivo raccolgono tempi intorno a
1h06'. Noi invece non la prepariamo affatto, a volte facciamo pure il
trasferimento a piedi da casa alla partenza così da aggiungere una
decina di km ai 21,097 di gara. Al colpo di pistola partiamo "a tutta" e
al 10^ km abbiamo già le gambe in croce. L'acido lattico conquista ogni
cm delle nostre fibre ma non molliamo. Inesorabilmente lasciamo per
strada i secondi guadagnati con una partenza azzardata ma guardiamo
avanti e pensiamo a quelli ultimi passi che ci dividono dal traguardo.
Ultimi 97 metri e qualcuno della compagnia accende la miccia in una
volata a ranghi compatti. Spariamo i nostri ultimi colpi pur sapendo di
aver già il moschetto scarico già da qualche migliaio di metri. Dopo il
traguardo raccogliamo quel che resta ma il risultato poco importa.
Come insegnava il grande e indimenticabile Vito Favero, nello sport come nella vita, "se hai fatto il massimo e dato tutto, basta, hai fatto il tuo dovere"
Come insegnava il grande e indimenticabile Vito Favero, nello sport come nella vita, "se hai fatto il massimo e dato tutto, basta, hai fatto il tuo dovere"
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