martedì 31 marzo 2015

Quella Storia di ordinaria follia


Correva il lontano 29 dicembre 2006 e insieme a Ivan sono in treno diretto a Vienna per partecipare alla "24h SanSilvesterLauf". Una trasferta organizzata in quattro e quattr'otto da " due menti malate " come le nostre. Ricordo i boschi innevati in transito a Tarvisio in un paesaggio surreale e le tavolette di cioccolata che mangiavo per ammazzare il tempo. Ogni tanto leggevo ( non sembra, ma sono un tipo acculturato ) qualche pagina di UltraMarathon Man di Dean Karnazes. Questo tipo di lettura non è cultura generale? Ops .... ho dimenticato a casa il " volume 14 di architettura gotica post rinascimento " ... fermatemi che parto per la tangente !!! Chi l'avrebbe mai detto che davanti a me stava nascendo una stella?
Cmq tra una cazzata e l'altra, arriviamo in serata alla stazione centrale della capitale austriaca e iniziamo
la ricerca del nostro ostello dove passare la notte. Mettiamo piede in strada e un magrebino sotto l'effetto delle feste preCapodanno in retromarcia investe Ivan. Ma sacramento! Iniziamo bene. Una gran botta ma sembra che non ci sia niente di rotto. Nè il ginocchio nè il paraurti dell'utilitaria. Girovaghiamo a piedi fino a tardi e finalmente arriviamo sotto ad un tetto. Ci assegnano una camera con due letti singoli che in origine doveva esser stata una singola e basta. Infatti i due letti ci stanno a malapena e gli spostamenti sono limitati al minimo. Ma va bene così. Siamo talmente stanchi che 3 - 2 - 1 ... dormiamo come dei ghiri. Vi svelo un segreto. Ivan si addormenta dopo 4 secondi che ha chiuso occhio. Io dopo 10.
Il giorno successivo è " il grande giorno ". Passiamo la giornata da veri turisti con visite a musei e mostre d'arte antica. E voi ci credete? Passiamo la giornata tra un supermercato e l'altro, tra cioccolato ( Ivan è allergico al cioccolato quindi è una sfida impari ) e alimenti vari finché arriva mezzanotte. Si, perché la 24 ore partiva proprio alle 00.00 del 30 dicembre per concludersi alle 00.00 di Capodanno, proprio allo scoccare del nuovo anno. Teatro di questa pazzia un circuito di circa 2 km all'interno di un parco ( ben frequentato da barboni, tossici e spacciatori ) non lontano dal centro città'. Il campo base era invece un hotel a 5 stelle situato sul percorso dove ci avevano riservato il guardaroba ( che per noi era diventato spogliatoio, dormitorio .... ) sotto lo sguardo schifato, curioso e sconvolto di signori milionari di mezza eta' in versione gran gala'. Eravamo veramente uno spettacolo! Ah dimenticavo. Iscritti 10 atleti. Partenti 6 perché 4 provenienti dall'Ucraina avevano avuto problemi con i visti e così impossibilitati a lasciare il loro paese. Il regista di questa avventura un vero e proprio personaggio con una panza tanta, con capello lungo biondo platino con tuta ginnica bianca e rossa che aveva pure in programma di fare il giro del mondo a piedi. Dubito che sia anche solo partito. Allo scoccare della mezzanotte, partiamo per la nostra avventura con tanto di giapponese con l'immancabile
macchina fotografica ad immortalare il momento. Cosa pagherei per avere quella foto. Prima di partire Ivan, essendo al debutto, mi chiede un consiglio su come affrontare questi lunghi 1.440 minuti. " Corri e poi quando sei stanco cammina " gli rispondo. In testa parte subito un polacco che cerca di fare selezione. Ben presto però capisce che non è la sua giornata fortunata e così si arrende allo strapotere di chi, qualche anno dopo, diventerà il più forte ultramaratoneta del mondo che del mio consiglio aveva preso per buono solo la prima parte. Corri e basta! I giri sono conteggiati da un tipo poco affidabile seduto al posto di guida di un Ducato con tanto di block notes e armato di penna che mette una crocetta ad ogni passaggio. Questa era tecnologia allo stato puro. Altro che chip TDS, tappeti e intermedi. Il furgone era con il motore acceso e riscaldamento al massimo per non morire ibernato vista la temperatura ben sotto allo zero termico. Peccato che dopo un paio d'ore il malcapitato si sia addormentato con la testa appoggiata al volante e molti giri siano andati a finire nel dimenticatoio del mondo dei sogni. Non tanto i miei ( visto che mi fermavo ad ogni giro e lo svegliavo ) bensì quelli di Ivan che snocciolava con una facilità impressionante. In corrispondenza del Ducato, c'era anche il ristoro fornito solamente di un pentolone pieno di gulasch che dopo circa 1h si è ghiacciato con il sugo incorporato. Passo' la notte, arrivò il giorno seguente e ritorno' ancora notte e a 3 ore dal termine .... Ivan volava ancora e per evitare un cane a passeggio con il suo padrone fu costretto ad andare a sbattere addosso ad una panchina e fermarsi così dopo 21 ore di gloriosa cavalcata. Aveva un vantaggio così ampio che il secondo non riuscirà a raggiungerlo nemmeno correndo fino all'ultimo minuto. Pensate che il nostro eroe percorse 209 km in 21 ore e all'appello mancavano sicuramente molti km
che il " controllore dormiglione " aveva perso per strada. A mio modesto parere questo suo risultato è stato, insieme ad altre innumerevoli imprese che ha fatto in seguito, una delle prestazioni più incredibili e strabilianti della sua carriera. Ivan conquisto' il primo posto e si aggiudico' un trofeo che consisteva in un gatto di ceramica con un collo lungo mezzo metro. Io invece, con i miei 160 km circa, conquistai la quinta posizione e un Buddha con una panza grossa quasi quanto quella dell'organizzatore.
Alla fine della storia, vi dico che sono orgoglioso di essere stato presente " alla nascita di un campione " e aver vissuto di persona questa magnifica avventura che sicuramente non dimenticheremo
mai, ne io ne Ivan.

Ps Ogni riferimento a persone e fatti realmente accaduti, sono semplicemente sacrosanta verità :-)

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