Ho sempre pensato che la mezza maratona sia una distanza che non
accontenta nessuno. Troppo lunga per i velocisti, troppo corta per i
fondisti. Allo stesso tempo, se corsa
con i giusti ritmi, utile per tutti. I top runner la preparano in un
mese, con 150 km a settimana e dopo l'arrivo raccolgono tempi intorno a
1h06'. Noi invece non la prepariamo affatto, a volte facciamo pure il
trasferimento a piedi da casa alla partenza così da aggiungere una
decina di km ai 21,097 di gara. Al colpo di pistola partiamo "a tutta" e
al 10^ km abbiamo già le gambe in croce. L'acido lattico conquista ogni
cm delle nostre fibre ma non molliamo. Inesorabilmente lasciamo per
strada i secondi guadagnati con una partenza azzardata ma guardiamo
avanti e pensiamo a quelli ultimi passi che ci dividono dal traguardo.
Ultimi 97 metri e qualcuno della compagnia accende la miccia in una
volata a ranghi compatti. Spariamo i nostri ultimi colpi pur sapendo di
aver già il moschetto scarico già da qualche migliaio di metri. Dopo il
traguardo raccogliamo quel che resta ma il risultato poco importa.
Come
insegnava il grande e indimenticabile Vito Favero, nello sport come
nella vita, "se hai fatto il massimo e dato tutto, basta, hai fatto il
tuo dovere"
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